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domenica 17 dicembre 2017

ATA ex art. 59, tornate alla sede di titolarità!

Occorre, a nostro avviso, che gli ATA, ex art. 59 su posto fino avente diritto, e senza definizione giuridica del contratto, prendano una decisione in prima persona, senza attendere oltre. 
Potrebbe essere autolesionistico aspettare che dall'"alto" qualcuno risolva la situazione perché, nel frattempo, l'iter della regolarizzazione degli stipendi presso le ragionerie territoriali rimarrebbe sospeso sine die, e i diritti economici degli ATA con contratto "fino avente diritto", non sono gli stessi dei contratti annuali. 

Comunicare ai dirigenti scolastici delle 2 scuole il rientro nella sede di titolarità il 1 gennaio 2018 !
Comunicare alla Ragioneria Territoriale e al dirigente scolastico della sede di servizio l'intenzione di chiedere il decreto ingiuntivo per il pagamento del servizio svolto con contratto non vistato.
Non rimane altra scelta se non si sblocca la situazione di stallo che si è creata, e che appare grottesca e paradossale, in quanto gli Uffici Scolastici Regionali e le Scuole o non decidono, oppure stanno decidendo ognuno secondo interpretazioni soggettive, magari in violazione del regolamento supplenze.
Non ci sembra che il regolamento preveda una trasformazione automatica della natura giuridica di un contratto "fino avente titolo" senza interpellare di nuovo i supplenti ATA inseriti nelle relative graduatorie d'istituto (sia per i profili AA che per i CS). 

Diciamo come stanno le cose:
1) Sappiamo che è stato sempre possibile rifiutare una supplenza fino all'avente diritto, in quanto non ha scadenza certa, e aspettare le chiamate dalle nuove graduatorie. Quindi senza una riconvocazione sarebbe una sorta di "beffa" per chi ha rifiutato. 
2) Sappiamo che è vietato accettare una supplenza fino all'avente diritto se si è già su una supplenza temporanea. Quindi chi non ha potuto accettare sarebbe danneggiato se non ci fosse una riconvocazione riscorrendo le graduatorie.
3) Sappiamo che per alcuni è stato possibile accettare una supplenza "part time" "fino all'avente diritto"  nella quasi certezza che, con le nuove G.I., si poteva aspirare (pensando originariamente a febbraio prossimo)  a una nomina "full time" oppure integrare le ore,  oppure essere nominati su scuola più vicino casa per chi sta a 500 km e ha deciso di cambiare provincia. Quindi, anche in questo caso, se non ci fosse una riconvocazione, il sacrificio economico del "part time" e il danno persisterebbe per l'intero anno scolastico.

Inoltre, come detto sopra, i diritti economici ridimensionati degli ATA che stanno su un contratto fino avente diritto attualmente sono fortemente discriminatori rispetto al resto del personale.

Ci auguriamo che questo post possa essere uno spunto di riflessione, in primis per gli ATA, ma anche per le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative che si sono fatti vive con una richiesta di chiarimenti in data 11 dicembre u.s. senza riuscire, a distanza di una settimana, a sbloccare la situazione.

Riepilogo e documentazione:


RICHIESTA CHIARIMENTI UNITARIA : 

2 commenti:

  1. Va bene considerare i diritti e i sacrifici di chi ha rifiutato i contratti fad a suo tempo. e chi non di ruolo ha accettato i fad e ha dovuto investire sul rischio di vedersi mandato a casa già a gennaio-febbraio? Non vedo manco una riga per queste persone.

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    1. Gentile enemyofthesun, se un supplente non ha potuto accettare un fad perchè occupato con una supplenza breve?
      Giusto preoccuparsi di tutti ma non è giusto che si debba stare zitti per timore di danneggiare qualcuno. Sembra si preferisca il silenzio e il silenzio sarebbe comodo e perfetto per tutti coloro che non vogliono assumersi le proprie responsabilità di decidere. Come succede spesso in Italia è più facile una contesa tra poveri che una rivendicazione collettiva nei confronti di chi amministra. Grazie comunque della critica che è sembre benvenuta

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